Martedì, 20 Giugno 2017 03:13

Filtro Astronomik EOS clip UHC-E: prime impressioni

Published in Astrofototografia

 Dell'utilità che può avere un filtro contro l'inquinamento luminoso, nei contesti pieni di luci delle nostre città, ho già accennato in questo articolo.
Negli ultimi mesi ho avuto modo di toccare "con mano" uno di questi filtri, per l'esattezza l'Astronomik UHC-E (Ultra High Contrast), nella sua versione Eos-clip. Il filtro è stato utilizzato in abbinamento ad una fotocamera Canon Eos 70D, con un obiettivo Sigma 70-300 apo oppure con un rifrattorino Bresser 70/700 acromatico. Di seguito le prime impressioni su questo filtro, ovviamente senza alcuna pretesa di recensione tecnica.

L'UHC-E ha un costo di poco più di 100 € (2017) e si inserice ad incastro nel corpo macchina delle fotocamere Eos con sensore a formato ridotto, subito davanti allo specchietto. Di contro non può essere utilizzato con obiettivi EF-S in quanto questi andrebbero a sbattere contro il filtro. Risulta però perfetto abbinato ad es. al Sigma 70-300 apo che uso frequentemente per riprese astrofotografiche a largo e medio campo.

L'Astronomik arriva in una comoda scatoletta di plastica, ben ammortizzato nella gomma piuma. Ciò che meraviglia è la totale assenza di un foglio di istruzioni o di un qualsivoglia grafico indicante la banda passante del filtro.

Ad ogni buon conto, mi ero già documentato ovviamente prima dell'acquisto ma data la spesa, non altissima ma neanche irrisoria un opuscolo informativo sarebbe stato ben gradito.

Il filtro, come promesso si incastra nella cella della fotocamera. Nel mio caso c'è un pochino di giogo ma nulla di eccessivo.

Alle prime prove risulta evidente che il filtro aiuta effettivamente a filtrare la luce artificiale, limitandosi ovviamente alle lampade al Mercurio o al Sodio mentre quelle al led o le vecchie lampade a incandescenza fanno luce su tutto lo spettro. Di contro però introduce anche un pesante gradiente verde-bluastro. Questo è citato anche su parecchi forum di astronomia, meno nelle descrizioni commerciali.

Effettuando riprese astrofotografiche urbane, dal balcone di casa, il mio principale problema era un gradiente più luminoso nella parte bassa del campo di ripresa, dovuto ovviamente alle luci cittadine. Questo gradiente in post-produzione risultava sempre piuttosto difficile da togliere. Con l'utilizzo dell'Uhc-E il gradiente scompare ma di contro vi è la dominante verde di cui sopra, anch'essa molto ostica da eliminare in post-produzione con i software di fotoritocco. Il problema ovviamente non si pone per immagini in bianco e nero ma da parte mia ritengo che i colori di alcuni oggetti astronomici ne arricchiscano il fascino. Al momento le prove effettuate sono state fatte con bilanciamento del bianco impostato su "luce diurna". In seguito proverò se settaggi appositi permetteranno di ridurre questo problema oppure se settaggi alternativi del software Deep Sky Stacker, in fase di elaborazione, consentano di ovviare.

Il filtro è risultato poco utile per la ripresa di oggetti stellari. Infatti, sebbene diminuisca la luce artificiale in fase di ripresa, esso filtra anche la luce delle stelle che ovviamente emettono luce sull'intero spettro luminoso. Ne risulta un allungamento dei tempi di posa, con conseguenti maggiori possibilità di errore di inseguimento e, tutto sommato, i risultati finali sono molto simili a quelli ottenuti senza filtro.

Ho fatto anche un tentativo su una cometa non troppo luminosa, anche in questo caso senza grandi risultati. Aiuta invece decisamente nella ripresa di oggetti nebulosi, come, d'altro canto, deve anche essere. Le nebulose infatti emettono luce solo in una parte dello spettro luminoso. Riprendendo ad esempio la nebulosa planetaria M27, anche sullo schermo della fotocamera si poteva già notare in maniera evidente l'oggetto deep-sky. Maggiore contrasto sul cielo quindi mentre la luce della nebulosità passa per intero. La mia fotocamera non è modificata e pertanto non risulta pienamente sensibile nell'H-Alfa o nell'OIII ovvero nei rossi delle nebulose. Sicuramente con una fotocamera modificata si possono ottenere risultati ancora migliori. Di seguito un'immagine della nebulosa planetaria M 27 "Dumbell", effettuata con il filtro UHC-E, dopo un'opportuna post produzione. Si tratta di 80 immagini da 40" riprese al fuoco diretto di un economico rifrattorino acromatico Bresser Skylux 70/700. Lo strumento era montato su una montatura Skywatcher EQ5 senza autoguida. Si sono utilizzati 15 dark e 15 flat per la calibrazione. La post produzione è stata effettuata con Deep Sky Stacker e Adobe Photoshop CS6. Appena si cominciano a "stirare" le curve appare evidente la dominante verdastra che può essere ridotta con i vari strumenti di Photoshop o con alcuni script come Astrotools. La macchina è stata impostata a 3200 iso per cui anche il rumore di fondo risultava abbastanza importate vista la luminosità media del fondo cielo. Insomma, il filtro aiuta e può darci maggiori soddisfazioni fotografando dalla città ma, sicuramente, non potrà mai sostituire un buon cielo di campagna.

Read 33447 times