Domenica, 09 Aprile 2017 02:21

In onore del Lidlscope

Published in Astrofototografia

 

Il "Lidlscope" è un piccolo telescopio rifrattore pensato per muovere i primi passi nel mondo dell'astronomia amatoriale. In realtà, il suo nome reale sarebbe Bresser Skylux 70/700, ma con una buona dose di ironia, nel corso degli anni, si è meritaIl Bresser Skylux 70/700 anche conosciuto come Lidlscopeto tra gli astrofili il soprannome di Lidlscope per via del fatto che è stato più volte proposto in offerta presso la celebre catena commerciale a prezzi molto abbordabili. Il mio incontro col Lidlscope è avvenuto una decina di anni fa, quando in realtà ero ormai astrofilo da parecchi anni. Non è stato quindi il mio primo telescopio: nel corso degli anni avevo utilizzato un mitico Newton Konus 114/1000, sfruttato fin quasi alla decomposizione della sua montatura in legno e poi venduto per acquistare di seconda mano un Dobson 250/1200 con ottiche Zen. Un improvviso trasloco mi ha portato però a riorganizzare l'utilizzo della mia strumentazione astronomica: da un villetta fuori città con un comodo stanzino in terrazzo sono andato ad abitare al centro di una città di medie dimensioni, con il lato ovest quasi totalmente chiuso da palazzi ed una stretta finestra osservativa sul balcone ad est. L'ubicazione al quarto piano ha presto spento la mia voglia di traslocare costantemente il Dobson 250 per raggiungere cieli bui e l'impossibilità di utilizzarlo dal balcone mi ha portato a cercare una rapida soluzione per avere qualcosa di piccolo e leggero con cui "buttare" una rapida occhiata al cielo anche da casa. Ecco che la sorte mi portò in mano un volantino del Lidl e dopo pochi giorni cominciò la mia relazione col Lidlscope.

Qualche considerazione sullo strumento

Mi capita spesso sui vari forum di astronomia di leggere richieste di consigli di giovani astrofili in erba che chiedono informazioni riguardo ad un piccolo strumento che intendono acquistare. Purtroppo trovo spesso fuorvianti se non arroganti le risposte che tendondo a essere del tipo "piuttosto che un telescopio economico comprati un binocolo fin quando non ti potrai permettere almeno un apocromatico...". In questi casi mi trovo a ripensare ai miei 13-14 anni ed ai miei primi passi nell'astronomia amatoriale e mi trovo in completo dissenso. Per chi vuole avvicinarsi ad un certo tipo di astronomia è sicuramente meglio un piccolo telescopio economico, tutt'altro che perfetto, piuttosto che un discreto binocolo. I due tipi di strumenti non sono comparabili in quanto a finalità e modi di utilizzo.

Gli accessori in dotazione al LidlscopeIl Lidlscope, nello specifico lo ritengo perfetto come primo telescopio. La confezione che con poche decine di euro portai a casa conteneva il rifrattorino acromatico 70/700, una piccola montatura equatoriale manuale tipo EQ2, 3 oculari di focali diverse, un prisma ed una lente di Barlow. Il telescopio ovviamente risente di cromatismo ma permetterà già di effettuare le prime entusiasmanti osservazioni astronomiche: perdersi tra i crateri lunari, vedere le fasi di Venere, gli anelli di Saturno e intravedere le bande di Giove. Dalla città possiamo sperare di vedere anche gli oggetti deep-sky più luminosi: la galassia di Andromeda (M31), ammassi aperti come il Presepe (M44) e la nebulosa di Orione (M42). Il cercatore abbinato al Bresser Skylux è piccolo ma funzionale, per puntare con facilità gli oggetti. La montatura con treppiedi metallico è sufficientemente stabile per uso visuale e per i primi tentativi di fotografia senza motorini di inseguimento.

La montatura è dotata di cerchi graduati in ascensione retta e declinazione ma, dato il diametro molto piccolo, sono del tutto inadatti allo scopo. Il puntamento degli oggetti non visibili ad occhio nudo andrà fatto "come facevano gli antichi": con un atlante stellare, il cercatore e lo star-hopping da una stella all'altra. In ogni caso è un'ottima occasione per prendere confidenza con il concetto di montatura equatoriale, con la rotazione della volta celeste e l'allineamento polare risulta comunque utile per poter seguire gli oggetti utilizzando solamente il movimento micrometrico in ascensione retta. In conclusione, il rapporto prezzo/prestazioni del Lidlscope è senz'altro molto buono.

Il Lidlscope e la fotografia astronomica

Avevo abbandonato da anni la fotografia astronomica anche perchè in particolar modo nell' "era della pellicola" era un hobby estremamente costoso che spesso ripagava solo con modesti risultati. L'avvento del digitale e soprattutto l'acquisto di una reflex usata (la storica Canon eos 300d digital rebel) mi fecero venire la voglia di fare qualche scatto al cielo. Non ricordo se fu in occasione di un'eclisse di Luna o dell'eclisse parziale di Sole ma stà di fatto che decisi, senza spendere troppo e senza troppe aspettative in termini qualitativi di provare a usare il rifrattorino Bresser anche nell'astrofotografia.

Il rifrattorino come astroinseguitore manuale

Fotografia in parallelo con il LidlscopeSul mio vecchio riflettore Newton 114/1000, venduto ormai da anni, disponevo di un piccolo motorino in ascensione retta, a velocità fissa che mi aveva regalato qualche piccola soddisfazione. La mia prima tentazione fu di motorizzare il Lidlscope ma poi, vedendo i prezzi sui cataloghi, decisi che non ne valeva decisamente la pena. Spendere 100 € per motorizzare un telescopietto con una montatura alquanto instabile è piuttosto folle. In un attacco di autocostruzione pensai di costruire una piastra per la fotografia in parallelo, da usare con inseguimento micrometrico manuale. Utilizzando focali basse poteva funzionare. Ero memore dell'esperienza di un amico che tanti anni prima si era autocostruito una piastra equatoriale in legno (se ne trovano ancora progetti in rete) e la aveva utilizzata con qualche soddisfazione. Con una piastra metallica di quelle utilizzate per fissare antenne e parabole ho creato una sorta di supporto parallelo ma poi, all'atto pratico non sono mai arrivato ad utilizzarlo.

Fotografare con il Lidlscope senza inseguimento: Luna, Sole e pianeti

Va premesso che per collegare una fotocamera reflex al focheggiatore da 31,8 mm del Bresser Skylux occorre acquistare un adattatore supplementare ed un anello T2 adatto per la marca della nostra fotocamera. Nel frattempo esistono anche adattatori per collegare piccole fotocamere compatte o smartphone ma in questo campo non ho mai fatto esperimenti.

La Luna ripresa con il LidlscopeL'oggetto più semplice da fotografare è sicuramente la Luna: collegando la fotocamera al fuoco diretto del telescopio, cioè senza interporre oculari, con una reflex aps-c, la Luna apparirà per intero sul fotogramma. Data la luminosità della Luna, la messa a fuoco è piuttosto agevole. E' consigliabile utilizzare uno scatto remoto o l'autoscatto per ridurre le vibrazioni.

Ben presto viene anche voglia di scattare a maggiore ingrandimento, cosa possibilissima con un piccolo tubo di prolunga che permette di utilizzare il telescopio in "proiezione d'oculare" oppure con una lente di Barlow (anche quella in dotazione ma meglio procurarsene una di migliore qualità). Di seguito un'immagine Crateri lunari ripresi con il Lidlscoperealizzata in proiezione dell'oculare Kellner da 9 mm in dotazione. Si può sempre riprendere un singolo fotogramma ma se si dispone di una fotocamera in grado di realizzare filmati, per la luna e i pianeti conviene sempre utilizzare la tecnica del "lucky imaging", consistente nel riprendere dei brevi filmati da 500 o più frame ed elaborarli in post-produzione tenendo solo i frame migliori. Il motorino di inseguimento non è necessario sebbene la sua assenza riduca la quantità di frame che potremo utilizzare.

Fotografare il Sole

Non si finirà mai di ripeterlo abbastanza: non bisogna mai puntare il Sole con un telescopio o qualsiasi altro strumento ottico senza gli opportuni filtri. Ne potrebbero conseguire danni permanenti alla vista. Il Lidlscope non è dotato di filtro solare ma presso Il sole in luce bianca attraverso il Lidlscopequalsiasi negozio di accessori astronomici si trovano dei filtri per l'osservazione e la fotografia del sole in luce bianca, a prezzi non eccessivi. Tali filtri sono realizzati con un sottile materiale chiamato "astrosolar". Nel mio caso è stato acquistata solo la pellicola filtrante e il supporto per il filtro è stato autocostruito. In tal modo è possibile vedere la fotosfera solare con le se macchie e in alcuni casi le facole.

Come per la Luna è possibile sia la fotografia al fuoco diretto che quella in proiezione d'oculare. Occorre però dire che durante la giornata la turbolenza atmosferica è molto maggiore che nel corso della notte e per tale motivo difficilmente riusciremo ad ottenere immagini nitide ad alti ingrandimenti sul Sole.

Il rifrattore Bresser ed i pianeti più luminosi

I miei tentativi di ripresa, nel corso degli anni, si sono limitati ai pianeti più luminosi: Venere, Marte, Giove e Saturno. Probabilmente si riuscirebbe anche a riprendere la fase di Mercurio ma non ho mai tentato essendo circondato da palazzi che limitano la mia vista dell'orizzonte. Urano e Nettuno apparirebbero puntiformi mentre Plutone sarebbe oltre le possibilità del telescopio senza motorino di inseguimento. Venere, al contrario della facilità con cui risulta visibile ad

Venere con il Lidlscope  Marte al Lidlscope Giove al Lidlscope Saturno al Lidlscope

occhio nudo, risulta invece un oggetto piuttosto ostico al telescopio. Le fasi del pianeta sono ovviamente facilmente fotografabili ma dettagli nella spessa coltre di nubi del pianeta, sono difficili anche per strumenti con un diametro ben maggiore ed appositi filtri. Oltretutto la luminosità del pianeta crea molto cromatismo ai bordi per cui è consigliabile convertire l'immagine in bianco e nero in post-produzione. Su Marte, quando si trova in opposizione propizia si possono riprendere alcuni chiaroscuri della superficie e luminosa calotta polare. Può essere appassionante seguire il pianeta giorno per giorno per catturarne dettagli sempre diversi. Sul gigante dei pianeti, Giove, si rivelano con facilità le bande principali, la SEB e la NEB, che sono invece malamente visibili ad occhio nudo. Nelle serate con il seeing migliore si può sperare anche in ulteriori dettagli. Anche in questo caso ci si può divertire, ad es. organizzandosi per riprendere la macchia rossa oppure si può sovraesporre il disco del pianeta per riprendere i satelliti galileiani. Anche le ombre dei satelliti principali su Giove dovrebbero essere alla portata dello strumento. Su Saturno sono riuscito a riprendere un accenno della divisione di Cassini sugli anelli ed un accenno di banda polare. Insomma, ci si può sbizzarrire anche sul sistema solare. In questo caso, con scatti singoli si otterrà difficilmente qualcosa per via del seeing che influisce negativamente sulle foto e si consiglia di utilizzare sempre filmati e la tecnica del lucky imaging, esposta sopra. Occorre anche dire che il cromatismo risulta evidente nelle immagine ma con software come Registax e Photoshop, anche questo può essere parzialmente corretto.

Un passo in più: sostituire la montatura ed avventurarsi nel profondo cielo

Quanto esposto finora era essenzialmente tutto ciò che si può riprendere col Lidlscope, con il suo kit di base e magari qualche accessorio non troppo costoso (adattatore fotografico per la fotocamera, filtro solare). Ho già chiarito sopra che ritengo eccessiva la spesa per motorizzare la leggera montatura in dotazione al Bresser Skylux. Si può però pensare di sostuire quella montatura con una più stabile e motorizzata. In questo caso, personalmente, ho un po' sovrabbondato. Un'occasione mi ha fatto infatti acquistare di seconda mano una montatura Skywatcher EQ5 dotata di Synscan. Anche una più leggera ed econonica EQ3.2 può però andare benissimo. Il variatore di velocità o il puntamento automatico sono lussi molto comodi ma un astrofilo accorto può anche farne a meno. Con un motorino di inseguimento in ascensione retta il divertimento fotografico offerto dal nostro telescopio 70/700 si moltiplica. Innanzitutto otterrete risultati migliori nelle riprese lunari e planetarie. Il motorino vi consentirà infatti filmati più lunghi da cui estrapolare i frame migliori (alcune delle foto planetarie sopra pubblicate sono state effettuate con la nuova montatura e l'inseguimento). Potreste poi avventurarvi anche in qualche semplice fotografia deep sky.

La nebulosa planetaria M27 fotografata attraverso il Lidlscope

Ancora una volta leggendo i consigli di molti troverete che focali da 700 mm richiedono per forza un complesso e costoso sistema di autoguida per correggere gli inevitabili errori dell'inseguimento. Con determinati limiti non è vero. Basta avere coscienza dei limiti dei risultati che si possono ottenere. Con un buon allineamento polare ed un buon bilanciamento della montatura, si può inseguire senza guida al fuoco diretto dei 700 mm anche per 60 secondi e forse più. Vari metodi come il Bigourdan consentono di affinare la qualità dell'allineamento polare.

Sicuramente uno dei primi oggetti che vien voglia di fotografare è la nebulosa di Orione, che a questo punto diventa quasi un oggetto facile, anche sotto cieli urbani. Ebbene, scrivendo questo articolo mi sono reso conto che proprio per questo oggetto, non ho effettuato riprese con il rifrattore 70/700 ma solo con l'obiettivo da 300 mm che, in questo caso, risulta anche sufficiente. Sul fronte delle nebulose, allo stato attuale, l'unico oggetto nella mia collezione è la nebulosa planetaria, M27 "Dumbell", nella costellazione della Vulpecula. Sul fronte delle nebulose a porre ostacoli, più che il rifrattore che in quanto a diametro e focale potrebbe anche essere ottimale, è la reflex. Le fotocamere commerciali sono infatti dotate di fabbrica di un prefiltro che taglia in parte anche la luce delle nebulose a riflessione. La planetaria M27 è stata ripresa con la tecnica dello stacking. Potremmo semplicemente effettuare un'unica fotografia e fermarci là. Soprattutto ad alti ISO, però, questa risulterebbe molto rumorosa. Effettuare una serie di fotografie identiche, alcuni fotogrammi di calibrazione ed elaborare il tutto con appositi software quali il gratuito Deep Sky Stacker, consente di ottenere risultati migliori o, tecnicamente un miglior rapporto segnale-rumore. Nella ripresa di M27 il rumore di fondo è ancora parzialmente visibile, con un numero maggiore di fotogrammi si sarebbe ottenuto un risultato migliore.

Ammasso globulare M15 attraverso il Lidlscope

Le fotocamere reflex risultano invece molto meno svantaggiate nel riprendere ammassi stellari che brillano sull'intero spettro luminoso. Allo stato attuale non ho fatto test del Lidlscope su ammassi aperti anche perchè spesso la focale di 700 mm risulta già eccessiva per questo tipo di oggetti celesti. Mi sono concentrato maggiormente sugli ammassi globulari di cui sono presenti diversi oggetti nell'apposita galleria fotografica. Oltre ad un buon allineamento polare della montatura occorre prestare un po' di cura nella messa a fuoco. Una sfocatura potrebbe in parte vanificare un lungo lavoro. Qui di fianco uno degli ammassi globulari più spettacolari del cielo boreale: M15 nella costellazione di Pegaso.

Passiamo infine agli oggetti astronomici più distanti che riusciremo a fotografare col nostro fido Lidlscope: le galassie. La più celebre e luminosa è senz'altro M31, nota anche come galassia di Andromeda. E' così estesa e luminosa da poter essere percepita anche ad occhio nudo, sotto cieli bui. E' una facile preda per il nostro rifrattorino, anzi, forse è fin troppo estesa per la sua focale. Col Lidlscope possiamo spingerci anche su oggetti più difficili e deboli, utilizzando le tecniche opportune. Ecco un esempio con un oggetto abbastanza al limite delle possibilità strumentali ma è stato comunque possibile riprendere dal centro cittadino di Siracusa. Si tratta della galassia Vortice, M51, con la sua compagna interagente. E' ovvio che il rifrattore Bresser Skylux è solo un telescopio entry-level, per Galassia M51 ripresa con il Lidlscopemuovere i primi passi tra le stelle. Con questo piccolo post volevo però dare un assaggio di alcune possibilità alla portata di questo strumento. Sono foto riprese sotto un cielo con un medio inquinamento luminoso e non sempre con tecnica perfetta. I risultati alla portata del Lidlscope sono pertanto questi ed altri e pertanto non può che essere un economico primo acquisto per chiunque voglia avvicinarsi all'astronomia e "farsi le ossa" sia nel campo visuale, che in quello fotografico, senza spendere cifre spropositate. Saranno queste prime esperienze a far capire poi meglio quali sono le osservazioni che più ci appassionano ma anche quali sono le difficoltà nell'utilizzo di uno strumento ottico e a farci col tempo protendere verso la miglior scelta per passare ad un livello successivo.

 

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