Domenica, 29 Ottobre 2017 02:12

Telescopio Newton GSO 200 f/4

Published in Astrofototografia

 

Il GSO 200 f/4 è un telescopio a riflessione di tipo Newton, prodotto dalla Guan Sheng Optical. Con i suoi 800 mm di focale si tratta di uno strumento dal tubo corto, pensato soprattutto per l'astrofotografia dato il rapporto focale molto apeIl telescopio Newton GSO 200 f/4 su una montatura Skywatcher EQ5rto. La GSO propone il suo Newton da 200 mm di diametro sia con tubo in alluminio che nella più leggera e rigida fibra di carbonio.

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Oltre al 200/800 viene prodotto anche un modello leggermente più lungo e lievemente più economico, il 200/1000 f/5. Sul mercato italiano ed europeo il GSO 200/800 ha alcuni concorrenti: in primis l'analogo Skywatcher 200/800 e poi ancora l'Orion UK 200 f/4,5 ed il Vixen 200 SS. Di questi lo Skywatcher, "livrea" a parte, si presenta quasi gemello del GSO. A differenza di questo, all'interno del tubo sono presenti alcuni cerchi concentrici che fanno da diaframma, migliorando il contrasto. Il peso dello Skywatcher è superiore, essendo dichiarato di 10 Kg contro gli 8,5 Kg del GSO. Il modello Vixen sulla carta è il più blasonato ma, anche a fronte di opinioni non proprio entusiaste lette su internet, il prezzo triplo rispetto al GSO (intorno ai 1300 € per il solo tubo), non appare giustificabile. Trattandosi di uno strumento principalmente fotografico poi, nel Vixen appare clamorosa l'assenza di un focheggiatore micrometrico. Sotto un certo punto di vista sembra molto interessante la proposta Orion UK: è l'unico modello con focale di 900 mm e pertanto rapporto focale f/4,5. Si tratta anche dell'unico modello in cui (con costi differenti) è possibile optare per uno specchio con una determinata qualità ottica, certificata dal test accluso (lavorazione a 1/6, 1/8, 1/10 lambda). Gli specchi sono lavorati con cura e la cella del primario sembra ben fatto ma anche in questo caso vi sono diverse recensioni non troppo lusinghiere sulla qualità generale dello strumento (che ha un costo superiore rispetto ai cugini GSO e Skywatcher). Oltretutto il vero guadagno costi/benefici nell'avere uno strumento con un lambda migliore sono opinabili in condizioni di buon seeing. Insomma, nel confronto, in termini di costi e qualità, il GSO, tra le opinioni su internet esce a testa alta.

Dotazione

Acquistando solamente l'ottica Newton GSO 200 f/4 intubata sono compresi nell'acquisto anche il cercatore 8x50, il riduttore da 50,8 a 31,8 mm per gli oculari, l'alimentatore a batterie stilo per la ventola di raffreddamento dello specchio primario e  gli anelli per montare il tubo sulla piastra. Manca la piastra di tipo Vixen (o Losmandy) per montare il telescopio alla propria montatura ma sono presenti le viti per fissare gli anelli alla piastra. A meno che non ne siamo già in possesso è telescopio gso200 accessoripertanto necessario l'acquisto di un'apposita piastra. Personalmente, per il montaggio su una montatura Skywatcher EQ5 ho optato per una piastra "piena" di lunghezza 21 cm che assicura una buona rigidità allo strumento. Nella confezione è' presente anche una prolunga da 50 mm, indispensabile per l'utilizzo visuale del telescopio. Senza questa infatti non si riuscirebbe ad andare a fuoco con gli oculari. Non sono compresi accessori quali oculari o accessori di regolazione e anche il manuale si riduce ad uno striminzito foglietto. Altro accessorio indispensabile da comprare a parte è un collimatore (Chesire o laser). Per i telescopi Newton in questa configurazione, infatti, una precisa collimazione è fondamentale per lavorare al massimo delle prestazioni. La configurazione ottica inoltre risente facilmente dei piccoli urti per cui è necessario verificare la corretta collimazione prima di ogni sessione osservativa. Lo schema ottico Newton molto aperto, inoltre, risente di coma, una distorsione ottica che fa sì che le stelle, ai bordi del campo, risultino allungate come piccole comete. Per uso fotografico (ed eventualmente visuale) è pertanto necessario anche l'acquisto separato di un correttore di coma adatto per rapporti focali f/4. Il prezzo di questo accessorio si aggira sui 150-200 €, è pertanto importante tenerlo in considerazione nel proprio budget.

Prime impressioni

Il GSO si presenta elegante e con il tubo in alluminio di un bel colore bianco perla. E' presente il tappo di chiusura in plastica del tubo ma, a differenza dei modelli di altre marche, questo non presenta una coppia di fori più piccoli, utili per la messa a fuoco con il metodo della maschera di Hartmann. Il focheggiatore ha un profilo corto ed è di tipo Crayford, 50,8 mm di diametro, dual speed con riduzione 1:10 per favorire una messa a fuco di precisione. Dietro allo specchio primario è montata una ventolina da computer, alimentabile a 12 V (con il portabatterie stilo in dotazione), pensata per favorire l'acclimatamento termico dello strumento. Sulla cella dello specchio primario sono presenti 6 viti: 3 bianche di blocco e 3 nere con molle per la collimazione del primario. Lo specchio secondario invece è collimabile tramite tre vitine con la testa a croce. Molti astrofili suggeriscono di sostituire tali viti con un sistema più comodo (es. le Bob's knobs) visto che l'operazione di controllo della collimazione sarà doverosa prima di ogni seduta osservativa. Al centro dello specchio principale è ripotato un piccolo cerchietto, utile per la collimazione del secondario tramite collimatore laser. L'operazione di collimazione risulta comunque semplice e veloce. Lo specchio secondario ha un asse minore di 70 mm, utile per l'illuminazione fotografica del campo ma che di contro porta anche notevole ostruzione. Questo, in aggiunta alla corta focale dello strumento, lo rende poco indicato per osservazioni lunari e planetarie e pensato soprattutto per l'astrofotografia deep-sky.

La qualità del focheggiatore lascia un po' a desiderare, dettaglio questo riportato su parecchi forum di astrofili. Sicuramente per impiego fotografico, a lungo termine è consigliabile la sostituzione del focheggiatore. Si tratta di un Crayford di 50,8 mm di diametro. Il riduttore a 31,8 mm è in dotazione. Il focheggiatore è dotato anche di movimento micrometrico. Nella parte bassa sono presenti due viti, una per regolare la fluidità del movimento e la seconda di blocco. Non risultano molto pratiche e, montando strumentazione pesante sul focheggiatore, rischia di spostarsi la messa a fuoco.

La "corsa" non è molto lunga, il backfocus dello strumento è risultato adeguato ai suoi usi. Agganciando una reflex digitale, con l'interposizione di un correttore di coma, non vi sono problemi di messa a fuoco, al fuoco diretto, sebbene questa sia quasi a fine corsa. Anche in proiezione d'oculare non risultano problemi di messa a fuoco. Per l'uso visuale, senza il correttore di coma, risulta indispensabile il tubo di prolunga in dotazione. Anche con questo, in alcuni casi, per raggiungere la messa a fuoco è stato necessario tirare un po' l'oculare verso l'esterno e fissarlo.

Trattandosi di un Newton molto aperto, il coma risulta evidente. Per uso fotografico (ma anche visuale eventualmente), un correttore risulta pertanto necessario. Esistono varie soluzioni, ad es. GSO, TS oppure Baader. Personalmente ho optato per il correttore Baader Planetarium mark III. Questo correttore è stato progettato appositamente per Newton molto aperti. Ponete attenzione nell'acquisto perchè non tutti i correttori arrivano a correggere strumenti aperti ad f/4. Per il corretto funzionamento la distanza tra la lente finale del correttore e i sensore della fotocamera (o ccd) deve essere di 55 mm con una tolleranza di 1 mm. Per gli utilizzatori di dslr Canon il tiraggio (la distanza tra il sensore e la flangia frontale) è di 44 mm per cui, associando l'uso ad un comune anello T2 di spessore 10 mm si raggiunge la giusta configurazione del treno ottico. Nello specifico il correttore Baader possiede già la filettatura adatta per l'anello T2.

Nell'uso visuale è la distanza tra l'ultima lente dell'oculare e quella del correttore che deve essere pari a 55 mm, occorrerà pertanto configuare il treno ottico con delle prolunghe che permettano tali misure. Ovviamente ogni oculare ha le proprie dimensioni e, pertanto, occorrerà configurare caso per caso.

Il cercatore 8x50 risulta ottimale per il tipo di strumento e nel caso di montature synscan, quasi superfluo. Gli anelli in dotazione risultano solidi e funzionali.

Nell'uso fotografico lo strumento stupisce per la sua rapidità, ponendosi a pieno merito tra gli astrografi. Sotto un cielo suburbano con un po' di inquinamento luminoso difficilmente si possono utilizzare tempi di posa superiori al minuto per l'eccessiva luminosità del fondo cielo. Alcuni test preliminari effettuati sia dalla città (mag. limite 2,5) che da cielo suburbano (mag. limite 4,5) hanno dato prova delle grandi potenzialità di questo strumento. La grande galassia M33 appare maestosa e perfetta per la focale di 800 mm dello strumento (che nel caso di una dslr con sensore ridotto, risultano ovviamente maggiore). Anche galassie più piccole e nebulose spiccano bene con tempi brevi. Il peso dichiarato dello strumento è di 8,5 Kg e risulta abbastanza stabile su una montatura tipo EQ5, a patto ovviamente di non aggiungere troppi accessori di peso e di fotografare in assenza di vento. Per autoguida o sensori pesanti sicuramente una montatura EQ6 risulta più stabile.

La galassia M33 ripresa con un Newton GSO200 f/4 e Canon 70DPer l'uso visuale i primi test hanno restituito immagini nella media, senza risultati strabilianti. Ovviamente si tratta di uno strumento principalmente fotografico e per uso visuale bisogna pianificare bene il proprio parco oculari. Con il suo diametro di 200 mm, in buone condizioni di seeing, lo strumento può essere spinto anche a 400x - 450x nell'osservazione planetaria. Occorrerebbero insomma focali di oculari cortissime o meglio delle lenti di Barlow per moltiplicare la focale. Queste rigorosamente apocromatiche per non perdere l'assenza di cromatismo, grande vantaggio degli strumenti a specchi.

Con oculari a focale lunga e bassi ingrandimenti, si può spazioare nel profondo cielo, avendo l'accortezza di usare in abbinamento il correttore di coma per gli oggetti estesi.

Il telescopio Newton GSO 200/800 è sicuramente consigliato e il rapporto qualità/prezzo appare ottimo. Prima dell'acquisto bisogna tenere presente che si tratta di uno strumento votato soprattutto alla fotografia a campo medio e stretto di oggetti deep-sky. La corta focale e grande ostruzione lo penalizzano sugli oggetti del sistema solare mentre per le grandi ed estese nebulose la focale di 800 mm può già risultare eccessiva. Lo strumento richiede molta precisione negli allineamenti e nell'uso degli accessori e non si pone, pertanto tra gli strumenti consigliati per i neofiti.

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