Venerdì, 08 Settembre 2017 02:16

L'area archeologica di piazza della Vittoria a Siracusa

Published in Archeoreportage

 

Fontana monumentale a Piazza della VittoriaNel cuore della Siracusa moderna, appena a sud del santuario della Madonna delle lacrime, sorge l'area archeologica di piazza della Vittoria, scavata tra gli anni '70 e '80. Si tratta di un'area monumentale che ha restituito numerosissimi reperti, soprattutto oggetti votivi, dedicati a Demetra e Kore, oggi esposti nel settore B del museo archeologico "Paolo Orsi". Gli scavi hanno restituito una complessa statigrafia che testimonia l'occupazione del sito in diverse epoche storiche, in particolar modo dall'epoca classica fino a quella ellenistico-romana.

In particolar modo è stata messo in luce un importante e largo asse viario, orientato in senso est-ovest. Nell'area archeologica è possibile seguire l'andamento della strada per circa 30 m ma, grazie ad una serie di saggi di scavo la si è potuta intercettare fino ai pressi dell'anfiteatro romano. La strada in basolato è databile al II-III sec. d.C. e sembra andasse a terminare in un arco monumentale nei pressi dell'odierna area archeologica della Neapolis. Al di sotto della strada romana si individua l'arteria ellenistica e, probabilmente, vi correva già una strada precedente. La rete viaria della Siracusa greca è ancora oggi una delle grandi questione aperte su cui dibattono gli studiosi. In particolar modo, nel corso degli anni si è ampiamente ipotizzato sull'identificazione della "via lata perpetua", citata da Cicerone nella descrizione che fa di Siracusa nelle Verrine. Recenti scavi preventivi, effettuati negli anni duemila, in concomitanza con la posa della rete fognaria nella borgata Santa Lucia, hanno permesso di individuare un'ampia strada che incrociava in maniera perpendicolare la via dell'area archeologica di piazza della Vittoria. Diversi studiosi ritengono che possa essere questa la via lata perpetua, ipotizzando anche in passato un accesso all'isola di Ortigia diverso da quello attuale, grazie ad un terrapieno nella zona dell'odierno porto piccolo. Altro punto ancora dibattuto dagli studiosi è l'ubicazione degli antichi quartieri. La strada di piazza della Vittoria potrebbe delimitare l'antica quartiere di Akradina.

Area archeologica di Piazza della Vittoria a SiracusaIl resto archeologico meglio conservato nell'area in questione è una fontana monumentale in blocchi calcarei ben squadrati. La fontana, databile al V-IV sec. a.C. era direttamente adiacente alla strada. Alle spalle di essa è ancora visibile una canaletta idrica. Una nicchia poteva verosimilmente contenere una statua mentre alcune ipotesi ricostruttive la vogliono impreziosita da un porticato coperto con colonne.

La strada era fiancheggiata anche dal muro del temenos del santuario classico dedicato a Demetra e Kore. E' stato individuato solo il confine nord del santuario e l'angolo est. Nei pressi muro era presente un tempietto prostilo con una cella, fronteggiata da un altare. Purtroppo l'edifico sacro venne abbattuto e livellato in epoca ellenistica per costruirvi un sovrastante quartiere con abitazioni private. Del tempio rimane soltanto il fossato quadrangolare delle fondazioni, ampio circa 10x18 m e alcune assisi di spiccato. L'identificazione della divinità a cui era dedicato il santuario è stato possibile grazie al ritrovamento di numerosissime statuette ex voto dedicate al culto di Demetra e Kore. Tali statuetta costituiscono oggi un'importante sezione del settore B del museo archeologico. Le statuette erano conservate in delle stipi votive a nord del tempio.

Il complesso templare è stato in uso tra il V e il IV secolo. Alcuni hanno voluto vedervi il santuario di Demetra e Kore citato da Diodoro Siculo a proposito del saccheggio del Cartaginese Imilcone nel 396 a. C. Scavi successivi però hanno permesso di individuare un'ulteriore area sacra al di sopra del ninfeo del teatro greco, con la quale oggi generalmente si identifica tale santuario.

L'area archeologica di piazza della Vittoria risulta di grande interesse per i reperti che ha restituito e per la lettura dell'urbanistica della Siracusa greca. Attualmente manca però ancora di quegli ausili illustrativi che consentirebbero di leggere al meglio i resti archeologici e, purtroppo, l'area risulta chiusa e visibile solo dall'esterno.

Read 39153 times
More in this category: L'ipogeo ebraico di Scalarangio »